Pseudonimo di
Lev Tarassov. Narratore
francese di origine russa. Lasciata la Russia allo scoppio della Rivoluzione
d'Ottobre, si stabilì a Parigi, assumendo la cittadinanza francese.
Autore di fortunate biografie di scrittori russi (
Dostoevskij, 1940;
Puskin, 1946;
Lermontov, 1952;
Tolstoj, 1965;
Cechov, 1984) e di zar (
Caterina la Grande, 1977;
Pietro il
Grande, 1979;
Ivan il Terribile, 1982), esordì giovanissimo
con il romanzo
Falsa luce (1935) che passò quasi inosservato, ma
con un'opera successiva,
Il ragno (1938), vinse il premio Goncourt. Si
dedicò poi a una trilogia narrativa sugli avvenimenti dell'ultimo periodo
zarista, trattando in particolare il volontario esilio in terra straniera di una
ricca famiglia borghese russa (
Finché la terra durerà,
1947;
Il sacco e la cenere, 1948 e
Stranieri sulla terra, 1950).
Le sue opere riscossero sempre un notevole successo di critica e di pubblico e
vennero ampiamente tradotte nel nostro Paese. Membro dell'Accademia di Francia
(1959) (n. Mosca 1911).